Il mandala è una figura archetipica che rimanda, quindi, ad immagini dell'inconscio collettivo che emrgono da antichi racconti tramandati oralmente.
Jung collegò il disegno dei mandala al Sé, cioè alla totalità della persona e ipotizzò che questi disegni esprimessero la globalità della personalità e delle sue potenzialità.
Primi scarabocchiUno dei primi risultati che i bambini piccoli cercano di ottenere, appena hanno una matita in mano, è la chiusura di un cerchio.
Spesso iniziano con una forma che assomiglia a una o più spirali e che, tramite esperimenti, spesso simili a macchie, porta a raggiungere una forma più o meno circolare, ma comunque chiusa.
Il bambino mostra questa forma con grande soddisfazione poiché gli permette di rappresentare il volto umano, il sole e il fiore che sono universalmente i primi disegni.
E' interessante notare che il fiore viene quasi sempre rappresentato con quattro petali orientati istintivamente nelle quattro direzioni cardinali. Allo stesso modo i raggi che rappresentano la luce del sole, che in sé rappresenta un mandala, partono quasi sempre da linee verticali e orizzontali.
E' possibile quindi supporre che la forma del mandala e il desiderio di ottenere un cerchio sia parte di noi: nelle scuole per l'infanzia che hanno utilizzato questo strumento, i bambini hanno trovato assolutamente naturale dedicarsi con attenzione a colorare mandala: l'attività li prendeva completamente, non vi erano momenti di disturbo ma un silenzio creativo, talvolta accompagnato da un lieve sottofondo musicale e il risultato era una grande soddisfazione per il risultato raggiunto.
L'insistenza degli insegnanti di colorare dentro i bordi non era accolta da insofferenza, ma considerata parte integrante di quell'attività un po' magica.
Se inserito in un programma curricolare, il lavoro sui mandala ha la potenzialità di aumentare la concentrazione, il silenzio, la riflessione, la creatività, l'autoefficacia percepita.
Possono essere utilizzati con diversi obiettivi:
consapevolezza nell'uso del colore e delle forme,
insegnamento della storia e della geografia,
conoscenza di varie civiltà e popili per l'integrazione culturale,
consapevolezza delle strutture architettoniche,
saper osservare i modelli di decorazione classici,
conoscenza delle leggende in cui compaiono i mandala,
conoscenza degli elementi principali e vitali del mondo,
conoscenza dei punti cardinali, dell'orientamento personale,
....
I modi e gli spunti a cui i mandala si prestano sono infiniti e possono offrire alle insegnanti (educatori, genitori) un modo diverso di proporre le attività da svolgere raggiungendo molteplici obiettivi, non solo accademici ma, soprattutto, di una maggiore conoscenza e consapevolezza di sé.
Conoscere e usare i mandala a scuola
Reviewed by Paola Romitelli
on
16:05
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