Lo psicologo 'captatore'


La notizia è diffusa da yahoo salute in un articolo dove viene descritta la proposta di istituire, a Milano, lo psicologo di quartiere che dovrà essere in grado di 'captare' le situazioni in cui lo stress, proveniente dal fatto di vivere in una grande città, possa trasformarsi in malattia.
Come se già lo stress non sia un campanello di allarme o una 'malattia'.

E' un articolo che mi ha sollecitato diverse riflessioni in merito a ciò che può evocare nella mente delle persone parole come 'captare' e 'fare da tramite', riferite alla figura professionale dello psicologo.

Con questo post vorrei approfondire solo riguardo alla parola 'captare' utilizzata nell'articolo, tralasciando il 'fare da tramite', e mi domando da chi nasce, chi l'ha proposta e cosa possa significare in termini pratici per chi dovrà assolverla.

Direttamente dallo Zingarelli, la parola captare, di origine latina ha diversi significati:
1- cercare di ottenere;
2- riuscire a prendere, a raccogliere;
3- cogliere, per mezzo di apposite apparecchiature, trasmisioni telegrafiche, radiofoniche, televisiva...
4- capire, più per intuito che per altro.

La frase dell'articolo, riferita allo psicologo, è: "un'antenna puntata sulla cittadinanza in grado di captare le situazioni in cui lo stress metropolitano rischia di trasformarsi in malattia".

Mi domando se ci si riferisce al significato n.3, apparentemente sembrerebbe proprio di si.
In tal caso, lo psicologo è paragonato a delle 'apparecchiature' che colgono delle onde radiofoniche, ad esempio.

Quindi lo psicologo dovrebbe lavorare così come lavorano queste apparecchiature, cioè solo le apparecchaiture che vanno alla ricerca delle onde e non viceversa. Traslato al lavoro che dovrà fare il malcapitato psicologo, ciò significa che dovrà essere esso stesso in grado di 'captare', trovare, scovare, annusare (!) lo stress che si può trasformare in malattia.

Ma come farà? andrà in giro per le strade del quartiere per cercare di capire, guardando in faccia le persone se lo stress è arrivato ad un livello così alto da esplodere in malattia?
Oppure, starà seduto sulla sua sediola in qualche ufficio pubblico e aspetterà che qualcuno vada da lui a dirgli chissà cosa, in quell'ora scarsa che verrà ascoltato, per far capire allo psicologo che lui è sul punto di 'una crisi di nervi'?

Fantasia, pura fantasia.

Si ha bisogno di parametri seri su cui basarsi per poter fare una prevenzione che sia degna di portare questo nome.
Prevenzione, questa dovrebbe essere la parolina magica, non captare.

Quello che mi fa riflettere oltremodo, è che le parole che si usano, sono indice di un pensiero che guida, guida non solo la scelta delle parole, ma anche il modo di comportarsi. In più, le parole di personaggi pubblici più di altre, creano anche il pensiero della gente, la cultura di un popolo per lo 'status' di chi le dice, per la gran moltitudine di persone che riescono a raggiungere...

Beh, uno psicologo di quartiere potrebbe essere un grande e valido strumento di prevenzione, promotore di progetti e azioni rivolte a famiglie e persone che sono ad alto rischio di malessere psicologico; ma non lo sarà se farà il lavoro di un'antenna che si erge lì ferma, alta, imponenete e, addirittura, inquinante.
Lo psicologo 'captatore' Lo psicologo 'captatore' Reviewed by Paola Romitelli on 13:29 Rating: 5

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