La depressione adolescenziale

E’ sapere diffuso che il periodo adolescenziale vede in bambino trasformarsi in un giovane adulto a cui vengono fatte nuove richieste promosse da una pressione sociale sempre più grande.

I cambiamenti di umore e del comportamento sono dati anche dalle trasformazioni corporee, più o meno repentine, che finiscono con far ritrovare il bambino-divenuto-ragazzo in un corpo che non riconosce e pieno di impulsi ormonali di difficile gestione.
Questi cambiamenti producono una diversità non solo nell’adolescente, ma anche nella società: si attirano gli sguardi in maniera diversa e ciò che un tempo era lecito ora non lo è più.


Comincia un nuovo rapporto genitori-figli, intriso di malintesi, in cui spesso il ragazzo si sente non capito, il genitore non sa come “prenderlo” ed è sempre più pervaso dalla sensazione di non riconoscere più il proprio “bambino", perché, appunto, bambino non lo è più.


Ma cosa accade?
Da un lato ci sono gli adulti che sembrano rifiutare gli adolescenti, ritenuti sfrontati, sfacciati, con un uso del linguaggio e del corpo poco gentile, spesso pensati come dei maleducati. Dall’altro lato ci sono gli adolescenti che, alle prese con un nuovo equilibrio da trovare, rispetto a tutto il mondo che cambia dentro e fuori di loro, cercano di essere accettati dal mondo degli adulti, mondo da cui vogliono però differenziarsi (separarsi, individuarsi) a tutti i costi, e lo fanno proprio con quei modi che poco piacciono “ai grandi”. Ed ecco scattata la “crisi adolescenziale” insieme alla “crisi generazionale”.
In questo periodo incontrare un adolescente poco felice, confuso e che si ritiene incompreso può essere una “normalità” dovuta al periodo adolescenziale, appunto. Purtroppo questi possono anche essere dei sintomi di depressione che colpisce ai i più giovani.


Forse l’isolamento è quello che deve preoccupare maggiormente. Il ruolo dei pari infatti è molto importante: nel gruppo ogni adolescente si sente sostenuto e sente di “appartenere”, si sente riconosciuto nelle sue competenze e caratteristiche. In questi casi, il gruppo può essere una risorsa. Quando invece, il ragazzo è isolato, come nei casi di bullismo, è facile cadere in un pericoloso stato depressivo. Altre volte invece, il gruppo, può paradossalmente esacerbare uno stato depressivo mascherato (di cui parleremo avanti).


La depressione è una condizione che dovrebbe essere presa sul serio, perché la sofferenza provata è molto forte e può interferire significativamente con la vita quotidiana, con il buon funzionamento sociale e il benessere generale. Nei casi più gravi, la depressione può portare al suicidio e purtroppo, negli ultimi anni, la percentuale di suicidi tra i giovani è progressivamente aumentata (calcoli che vengono eseguiti senza inserire i dati sui cosiddetti comportamenti a rischio a valenza suicidaria).
La cosa importante e da sapere subito, è che l’intervento psicoterapeutico sugli adolescenti depressi ha una buona riuscita, il problema è che spesso questo disagio psichico non è riconosciuto.


I classici sintomi della depressione
La depressione è una alterazione dell'umore, del pensiero, delle funzioni cognitive e del comportamento. Una persona depressa può essere triste, malinconica, preoccupata ed irritabile; perde l'interesse o il piacere di fare attività che erano ritenute piacevoli fino a poco tempo prima. Spesso è presente il ritiro sociale, che inizia con il non voler frequentare più persone amiche perché magari “ci si annoia”. Compare una bassa autostima e pensieri negativi (“sono un fallito”) e sul futuro (“non riuscirò mai a combinare niente”, “mi ammalerò e morirò”). Oltre alla confusione può essere presente una enorme difficoltà a prendere decisioni. Possono mancare l'energia e la motivazione per i compiti quotidiani con conseguente calo nelle prestazioni scolastiche o lavorative. Può essere pervasiva l’ansia che stia per succedere qualcosa di catastrofico. Si possono anche sviluppare fobie, paure associate e specifiche situazioni come l'andare a scuola o al lavoro, ad esempio. La depressione può ovviamente peggiorare facendo aumentare i pensieri di svalutazione; in rari casi si può arrivare ad uno stato simile alla demenza. Soggetti depressi gravi possono iniziare a pensare di farsi del male (autolesionismo) o perfino suicidarsi. In pratica, la depressione cambia le persone, e i familiari si possono trovare di fronte ad una persona che non riconoscono.

La depressione in adolescenza
Gli adolescenti depressi possono avere i sintomi sopra descritti, ma anche manifestare altri comportamenti che mascherano la depressione, come:
  • Comportamenti aggressivi verso gli altri: comportamenti antisociali e di sfida all’autorità, da soli o in gruppo
  • Uso di alcool o altri tipi di droghe
  • Comparsa di disturbi alimentari come anoressia e bulimia
  • Disturbi del sonno, cefalee, dolori cronici
  • Problemi di concentrazione, irrequietezza ed iperattività
  • Alcuni adolescenti con depressione presentano anche il disturbo bipolare (passano da momenti in cui sono molto tristi ed apatici a momenti in cui sono irrequieti ed eccitati)



Se un genitore o un altro familiare sospetta che il proprio caro potrebbe avere la depressione, la prima cosa da fare è chiamare un professionista, anche se l’adolescente si rifiuta di andare. Se ne può parlare con il proprio medico di base, consultare uno psichiatra o uno psicologo, qualcuno che possa intervenire precocemente sia sui sintomi depressivi che sui fattori di rischio, proponendo un percorso terapeutico adeguato alle esigenze.

La depressione adolescenziale La depressione adolescenziale Reviewed by Paola Romitelli on 22:33 Rating: 5

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