In quarta di copertina:
"Di fronte al portone, suono schiacciando forte il pulsante del citofono. Mi volto e saluto con la mano Flavio e sua mamma, che mi fanno ciao e se ne vanno. Forse pensano che qualcuno mi abbia aperto. Citofono di nuovo, schiacciando più forte, una, due volte... Non c'è nessuno in casa, e nessuno in strada. Mi guardo intorno, ho sei anni e mezzo, e ho paura".
Questa è la storia di Simone. Siamo in un parco alla (periferia di Torino, uno spiazzo un po' brullo riecheggiante dì grida gioiose, di cigolii d'altalena, di mamme che chiamano ad alta voce i loro figli. Ma è anche un terreno di caccia, per qualcuno che se ne sta tranquillo su una panchina a osservare quello che succede intorno a lui, ad aspettare il momento buono. Per alzarsi, avvicinarsi. Magari regalare due parole dolci, fare una carezza. Qualcuno che il protagonista di questa scioccante storia vera chiama il Falco. Se questa storia è stata scritta, è perché il bambino di allora oggi è cresciuto, ma il Falco è rimasto a lungo con lui, come un dolore sotto pelle, un disagio quotidiano durante gli anni della crescita, per manifestarsi in attacchi di panico improvvisi, mentre l'adolescenza sembrava scorrere normale come quella di molti suoi coetanei. E proprio quando Simone sembrava aver rimosso tutto quanto, ecco che il Falco si ripresenta nella sua vita.
La narrazione è terapeutica. Scrivere questo libro, per Simone, deve essere stato duro come deve esserlo stato leggerlo per le persone che lo conoscono e che gli vogliono bene. Ma, credo che il senso di liberazione provato sia stato appagante, almeno in parte.
In parte, perché il trauma causato dall'abuso sessuale infantile è un trauma che entra nella persona, che lo fa diventare l'uomo che è.
Ripercorrendo la sua storia, Simone ha avuto coraggio di scrivere e di descrivere ciò che il mostro faceva con lui e ciò che gli diceva, cercando di convincerlo che fosse omosessuale e che tutto quello che successe, era per colpa sua, per colpa di un bambino di 6 anni.
Simone è stato, ed è, non solo coraggioso ma ama la vita, ama l'amore e vuole farcela: il suo scritto ne è la testimonianza.
Avevo sei anni e mezzo
Reviewed by Paola Romitelli
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21:21
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