Oltre l'omosessualità

E' da diverso tempo che desidero scrivere un commento su questo libro, ma non lo trovo semplice.

E' un libro particolare: porta avanti una teoria sull'omosessualità controcorrente e, nello scrivere una semplice recensione, non vorrei scatenare le ire di nessuno.

L' argomento è comunque complicato, ed è possibile che la lettura di questo post possa procurare dell'aggressività in chi lo legge, questo purtroppo non posso evitarlo. L'unica cosa di cui pregherei (so che sto mettendo le mani avanti, ma preferisco così) è di matenere un tono educato nei commenti che se volete, potete esprimere.

La lettura di questo libro mi ha portato a riflettere su molti aspetti dell'omosessualità che non avevo mai considerato. Di cui vorrei accennarne solo uno in particolare.
Intanto J. Nicolosi, l'autore del libro, non parla di omosessualità, ma di comportamento omosessuale.

Parla di uomini omosessuali che hanno cercato di accettare la loro identità gay, ma che rimanendo infelici e insoddisfatti sono approdati alla 'terapia riparativa' di Nicolosi, un tipo di psicoterapia che li aiuta a liberarsi dal conflitto relativo all'identità di genere.
Secondo Nicolosi il comportamento omosessuale deriva dal tentativo della persona di allentare l'alienazione che prova rispetto alla propria mascolinità.
Tale alienazione deriva da un modello maschile non sufficiente, non buono, con cui è stato a contatto il bambino: il padre, in qualche modo debole, assente dal punto di vista emotivo che non è in grado di far fronte all'eccessiva influenza materna. Spesso viene descritto dai clienti di Nicolosi, come un padre 'non coinvolto e inadeguato'.
La conseguenza è una mancanza di formazione di un modello maschile dentro di sé, e così si continua a cercare quella immagine di mascolinità fuori di sé, con la conseguente percezione di essere innamorati di altri uomini e l'instaurarsi del comportamento omosessuale.

Quasi in ogni pagina di questo libro ho trovato degli spunti di riflessione che non troverebbero il giusto spazio in un post di qualsiasi blog, perché troppo ci sarebbe da scrivere, da ribattere, da ricordare, da commentare.

La riflesssione maggiore che mi pongo è questa: ho letto poco sull'omosessualità e qualcosa in più sull'abuso infantile.

Che c'entra l'abuso infantile?
Purtroppo pare che c'entri!

Diversi libri enunciano delle ricerche per cui sembra che una delle conseguenze dell'abuso infantile sui bambini maschi sia proprio l'omosessualità in età adulta.

La maggior parte dei casi descritti da Nicolosi, parlano di abusi subiti in età infantile da adulti, fratelli, amici un po' più grandi...

Non so se l'abuso infantile possa causare effettivamente l'omosessualità, certo è che quando ho letto questo libro, il collegamento alle ricerche fatte sulle conseguenze dell'abuso infantile mi è venuto spontaneo.
Consiglio di leggere il libro di Nicolosi a chiunque si 'interessi' per qualsiasi motivo di omosessualità maschile.
Oltre l'omosessualità Oltre l'omosessualità Reviewed by Paola Romitelli on 16:47 Rating: 5

10 commenti:

  1. Si Paola, effettivamente l'argomento è ostico e vasto.
    Non ho letto il libro in questione, ma ho letto tutti quelli di Alexander Lowen; lui ha trattato moltissimi casi di omosessualità e na ha guariti molti, ma in tutti questi casi, vi era una patologia, non una omosessualità; non so se mi sono spiegato. Un uomo è attratto dagli uomini perchè ha avuto abusi è caduto dal seggiolone e bla bla bla, questo è una persona malata e uno psichiatra può aiutarlo; un atro è attratto dagli uomini, perchè è omosessuale, questo non è malato e non ha bisogno di nessuno. La stessa cosa si può dire di quelli che vorrebbero farsi tutte le donne che incontrano per strada. Ci sono etero e|o omosex a posto, e altri con problemi psichici di vario genere. Io non vedo distinzioni.
    Bob

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  2. E, su quali basi Lowen li distingueva (se viene spiegato nel suo libro)?

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  3. Beh tutto parte dalla persona che si rivolge allo specialista, come del resto accade a chi ha la compulsività ad andare con qualsiasi donna incontri. Chi andava da lui, viveva male la sua omosessualità, ma perchè aveva dei problemi psichici irrisolti, non perchè omosex in quanto tale, capisci. Io ho conosciuto un gay che da anni vive con il suo compagno, ha un lavoro di grossa responsabitità e sta bene con se stesso- é la persona singola che fa la differenza, non la categoria. Ogniuno ha una storia di vita diversa, che sia gay o no. Io ho avuto una vita travagliata e probabilmente avrei più bisogno io di uno psico, anche se sono assolutamente etero.
    Le categorie le ho sempre odiate: pellerossa, negro, gay, rumeno, che vogliono dire!? Nulla!
    Bob

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  6. Ciao a tutti, credo che ogni caso di omosessualità sia da trattare in modo difforme senza generalizzare. Non voglio fare come tanti che per ipocrisia dicono di non esserne infastiditi, quando lo si ostenta mi infastidisce. Leon

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  7. la penso un po' come essenzediluna: nel senso che se uno cerca aiuto per la sua omosessualità e la vive in maniera egodistonica, in quel caso c'è un nucleo da eviscerare. e ci possono stare bene le teorie che riporti tu Paola. negli altri casi, dove questo non accade, semplicemente una persona vive bene con se stessa.

    per il legame tra abuso e omosessaulità: direi che gli studi non sono facili e questo porta a delle falle metodologiche che si vedono chiaramente nei risultati. se uno studio fatto da Nicolosi, sulla popolazione che lui aveva a disposizione (soggetti omosessuali che si rivolgono a lui in quanto non stanno bene con la loro omosessualità), mi pare altamente probabile poi dire che l'abuso infantile porti a una omosessualità adulta, anche mal gestita e vissuta.

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  8. Leggetelo..con la consapevolezza presente delle proprie difese e aspettative. Ma fatelo. Scriveva Kafka:<<..saremmo felici anche se non avessimo dei libri e quei libri che ci rendono felici potremmo, a rigore, scriverli da noi. Ma ciò di cui abbiamo bisogno sono quei libri che ci piombano addosso come la sfortuna, che ci perturbano profondamente come la morte di qualcuno che amiamo più di noi stessi, come un suicidio>> Troppo spesso ci accontentiamo..

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  9. Il problema non è la cura dell'egodistonia legata all'omosessualità, il fatto che in queste sedicenti cure (perché come tali alla fine vengono presentate) non si aiuta l'individuo eliminando l'egodistonia, ma l'omosessualità: è come se da un medico andasse un mancino egodistonico e invece di curare l'egodistonia si intraprendesse una cura per far diventare il paziente destrimane, cioè non curando la malattia ma assecondandola in una forma di delirio che coinvolge sia medico che paziente.

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