Passo molto tempo in macchina: percorro circa 50 km al giorno in macchina, nel traffico romano.
In tutto questo tempo ho potuto osservare gli altri automobilisti ed ho notato, purtroppo, una forte diminuzione dei gentiluomini che cedono il passo alle 'donzelle' (vi assicuro che è un comportamento sempre notevolmente gradito dal gentil sesso, anche quando afferma il contrario), agli anziani, ai pedoni, ai bambini, ai motorini e, un aumento di comportamenti alla guida dell'auto che richiamano vagamente il comportamento animale (quegli esseri con molti peli più di noi con cui dobbiamo condividere parte del territorio presente sulla Terra).
Ad esempio:
- se si ha la macchina più grande, si è anche più ricchi, quindi più forti, acquisendo il diritto di: passare per primi anche se la precedenza è di altri, posizionarsi con prepotenza ed aggressività nel 'culo' della macchina davanti che va più lenta, sorpassare alla destra delle altre macchine (pur vivendo in Italia dove 'si tiene' la destra), superare del 100% i limiti di velocità e suonare a chi li rispetta dandogli della 'lumaca' (nel migliore dei casi), e via dicendo.
Il bello è che i guidatori delle macchine più piccole, quindi dei più poveri, quindi dei più deboli, in qualche modo gli danno ragione, come se chi possiede una macchina più piccola pensasse: " ha la macchina più grande, è più potente, perciò lui è il capo branco e 'può'".
Tipico modo di agire degli animali: il più forte comanda, il più debole ubbidisce. Del resto è anche la nostra natura, quella animale, no?
La cosa 'bella', inoltre, è che la macchina sembra non avere sesso. Cerco di spiegarmi meglio: non è importante chi è alla guida di una macchina potente, maschio o femmina che sia, è la macchina che esprime chi comanda. Infatti chi comanda può anche andare piano, ricevendo con grande probabilità meno insulti e suonate di clacson (a volte niente di tutto ciò) dagli altri guidatori, chiunque esso sia.
E' la macchina che riceve attenzione, non chi la guida!
Quindi, si può dire che la macchina permette di affermare la propria superiorità, il proprio potere, il proprio dominio sull'altro, senza badare a nient'altro.
(Pensate quanto rispetto ci può essere per gli anziani, per chi sta imparando a guidare e per chi trasporta un bambino, una persona con handicap o un animaletto, ecc. ecc.).
In pratica, guidare ci fa tornare alle nostre 'origini animalesche': vince chi è più grosso, più bravo, più veloce, insomma, vince chi è "più"!
Ma, gli esseri umani, non hanno qualcosa in più rispetto agli animali?
Ma è davvero così difficile concedere un po' di rispetto agli altri?
Chi guida l'automobile?
Reviewed by Paola Romitelli
on
16:19
Rating:
Ho notato anch'io questa interessante retrocessione allo stato animalesco nel momento in cui un individuo entra nell'abitacolo di un auto!!! ...
RispondiEliminaA me hanno clacsonato e mi hanno detto di tutto perchè mi sono fermata nei pressi di un passaggio pedonale per far passare delle persone!!! Dimmi un po' se non è una scimmia colui che mi ha strombazzato???
Un abbraccio
Francesca
giuro: Io in macchina faccio passare sempre tutti e non m'incacchio mai.
RispondiEliminaperò dissento: ho avuto cani e gatti migliori di me e di tanti altri.
ciao
@Francesca, sarei poi curiosa di sapere dove devono andare così di fretta che non possono perdere nemmeno mezzo minuto, perché di mezzo minuto si tratta!
RispondiElimina@Remo, hai perfettamente ragione, del resto chi rimane 'nella' sua natura rispetta se stesso e gli altri: gli animali lo sanno fare molto bene, noi molto di meno.
RispondiEliminaSono arrivato al tuo blog tramite Anobii (anch'io amo molto leggere). Mi è piaciuta molto la tua descrizione del comportamento dell'automobilista medio, sempre più assimilabile a quello degli animali (che però sono più simpatici e almeno non guidano l'automobile).
RispondiEliminaMi piacerebbe poter pubblicare il tuo intervento su un piccolo sito che curo con degli amici di Palermo, la città in cui vivo (www.iquattrofissa.it), previo il tuo consenso.
In ogni caso complimenti per il tuo blog.
Qui in Messico le regole automobilistiche non esistono in pratica. Tutti fanno quello che vogliono rispettando quasi sempre il mezzo più grande o la macchina più potente. Prendiamo ad esempio i "microbuses" (specie di autobus fatiscenti). Si deve fare attenzione ai loro spostamenti: cambiano corsie senza importare se da dietro stà sorpassando un altro mezzo, correndo all'impazzata per accappararsi più clienti possibili. Li è dove ti dai conto della legge del più forte e del più veloce come hai scritto tu. Quando vivevo in Italia ho viaggiato tantissimo per motivi di lavoro. Attualmente cerchiamo io e mia moglie di usare la macchina il meno possibile. Quando vivevamo a Città del Messico ogni uscita era un incavolarsi per la mancanza di rispetto. Un arrabbiatura provocata anche dall'indifferenza delle autorità che dovrebbero regolare la circolazione. Le regole imposte ed applicate credo siano un modo per placare i nostri istinti.
RispondiEliminaCiao Marcello,
RispondiEliminaho visitato il sito che gestisci, mi è piaciuto molto: bella iniziativa.
Sarei veramente onorata se volete pubblicare questo post su 'iquattrofissa'.
A presto, magari su anobii :)
Andrea...penso che anche io in Messico preferirei non guidare: sembra una giungla!!
RispondiEliminaHo provveduto a pubblicare il tuo post sul sito www,iquattrofissa.it.
RispondiEliminaGrazie ancora per la gentilezza.
A presto
Bel blog.
RispondiEliminaSono italiano ed abito in Svizzera per motivi professionali. Vi assicuro che il "bastone" funziona benissimo con gli automobilisti "animaleschi". L'ho imparato a mie spese abitando qui, dove c'è la certezza della punizione per chi trasgredisce. Ora guado i cartelli con i limiti e li rispetto (anche quando sono in Italia).
Grazie del tuo contributo (anche se anonimo ;)).
RispondiEliminaEro contraria alle azioni punitive e molto favorevole a quelle educative.
Ne sono ancora convinta, ma l'esperienza mi fa ora dire che il frutto delle azioni educative è troppo lento rispetto all'urgenza di salvare il salvabile di un 'senso civico' che va man mano scomparendo.
Purtroppo "le dastonate" sono più veloci. Il bello è che ci si lamenta di una modalità che 'reprime' (mi viene da pensare alle azioni dell'attuale sindaco di Bologna), ma è proprio chi si lamenta che non lascia spazio ad altri tipologie di intervento.