
Questo mi ha fatto riflettere: perché, esiste una zona dove la normalità si compenetra nella follia e, non si distunguono?!?
No, non per me! Se non si distingue la 'normalità' allora già non lo è più! E di sicuro non c'è niente di 'normale' nei racconti di questo libro. Sempre se come 'normale' si intende un comportamento corretto verso se stessi e verso gli altri, un comportamento che non lede l'integrità e la dignità di nessuno.
Non credo che sia questione di "zona senza confini", credo piuttosto che in questi casi si sia andati oltre il confine e si 'sguazzi' nella follia.
Che, poi, la follia si incontri nel quotidiano, è un'altra cosa.
Che, poi, spesso ciò che si reputa 'normalità' appartiene alla follia, è un'altra cosa.
Che, poi, la follia vissuta quotidianamentefa sembrare il folle meno folle, è un'altra cosa.
Che, poi, la cultura trasmette e in qualche modo approva, anche 'involontariamente', comportamenti folli facendoli sembrare normali, è un'altra cosa.
Che, poi, si compiono azioni da folli dicendo che 'non c'è niente di male' o trovando una scusa come giustificazione, è un'altra cosa.
Che, poi, sempre meno persone si scandalizzano davanti agli orrori della follia, è un'altra cosa.
Che, poi, si è sempre pià concentrati sul soddisfacimento delle proprie pulsioni anche a discapito di noi stessi e di altre persone (figli, nipoti, madri e padri, parenti vari, amici...), è un'altra cosa.
Sono tutte cose orribili, per cui invoco lo "scandalo"!
Tra un'ora, la follia
Reviewed by Paola Romitelli
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22:38
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